L'opera d'arte ha una funzione?

L'opera d'arte ha una funzione?

Il progetto che vi propongo ha a che fare con il muoversi oltre i propri limiti apparenti.

Non si tratta di uscire dalla propria zona di comfort, se si chiama così perchè abbandonarla? Si tratta piuttosto di ampliarla, aggiungiamo un pezzetto al nostro orto personale.

Su questi presupposti per me un'opera d'arte può avere una funzione molto importante, perchè è come l'assaggio di un nuovo sapore che aumenta la gamma dei sapori che avete a disposizione, senza lasciare da parte tutti gli altri.

Da questo punto di vista emerge l'utilizzo pratico che si può fare, quotidianamente, rispetto all'opera d'arte che avete scelto.

E ciò avviene soprattutto in base ad un elemento fondamentale: ogni risorsa per andare oltre qualcosa che percepiamo come un limite, è gia presente dentro di noi, va semplicemente attivata, e come stanno gia dicendo in molti, il modo piu efficace per far si che ciò avvenga è fatto di due strumenti: la ripetizione e l'emotività.

L'emotività è un vero e proprio "linguaggio interiore", per questo motivo si parla di intelligenza emotiva, ed è il linguaggio che permette di mettere in moto l'"autorità interna", la stessa che in questo momento sta facendo circolare il sangue nelle vostre vene, si sta occupando della digestione, della respirazione, della crescita di peli capelli e unghie, e altri innumerevoli processi che avvengono senza la necessità di "pensarli". La stessa che fa crescere un orto in base ai suoi ritmi e alle sue leggi. 

La ripetitività è il metodo che permette la creazione di nuovi percorsi neurali, detto in parole povere: piu fai qualcosa e piu nel tuo cervello si creano veri e propri eserciti sempre piu abili a fare quella determinata cosa (è così che abbiamo imparato a camminare, o ad andare in bicicletta o, in definitiva, a fare qualunque altro tipo di attività).

Esiste una vastissima letteratura in merito, pertanto lascio a voi eventuali approfondimenti.

La ripetitività è innaffiare l'orto con costanza.

Ciò che in questo articolo mi preme passarvi è più una suggestione: se osservando un'opera d'arte notate che continuate a soffermarvi sempre sulla stessa, oppure avvertite una sorta di attrazione, di magnetismo, questo può significare che avete appena individuato un nuovo sapore, cioè una risorsa che avete gia dentro sta risuonando con l'immagine che state osservando. State cioè notando di essere fertili rispetto alla soluzione di un problema.

Ora, nel momento in cui tutto ciò avviene, nel nostro profondo registriamo tutto quanto sta accadendo in quel determinato momento, così l'opera d'arte che vi sta attirando si sta proponendo come il faro di cui avete bisogno in quel determinato momento per tornare al vostro porto.

E fin qui ci siamo.

Immaginate l'opera appesa in un luogo per voi strategico, dove possiate vederla abbastanza spesso da permetterle di compiere il suo lavoro: se l'immagine che vi ha cosi colpito vi ricorda ripetitivamente, semplicemente osservandola, che state tornando al vostro porto, e se la sola idea di tornare al vostro porto vi restituisce una risposta emozionale di pace, armonia e coerenza, questo può significare una cosa soltanto: quella determinata opera non solo vi procura un piacere visivo, ma sta anche svolgendo una funzione che vi permette di compiere un lavoro in profondità, senza sforzo, in modo naturale e adatto a quelli che sono i vostri tempi "metabolici".

E' così che il quadro appeso non solo è un ottimo oggetto di arredo, ma è diventato uno strumento,  e saremo d'accordo se vi dico che appendere una chitarra al muro è diverso dal suonarla...

Esempio pratico: state vivendo un momento in cui state sperimentando una tensione lavorativa, pertanto emotivamente rilevate nervosismo, rabbia, forse anche frustrazione e insicurezza.

Ottimo, ogni emozione esprime suggerimenti preziosi, e va accolta.

Ora accade che scorrendo tra le opere d'arte arriva quel momento di cui stavamo parlando: siete attratti, non sapete il perchè (e il motivo è estremamente semplice: non c'è bisogno di un perchè) da un'opera in particolare.

Poi andate oltre, ne guardate altre, ascoltate cosa sentite... e poi tornate su quella che vi attrae.

Ecco. E' qui che si apre la possibilità di ottenere un nuovo strumento, che va ad ampliare la zona di confort (l'orto) senza sconvolgere nulla, senza provocare cambiamenti radicali e repentini: l'orto non fa rumore, cresce in silenzio.

Immaginate ora di averla ricevuta ed è lì davanti a voi, decidete di appenderla in ingresso, a casa vostra, ma la vera decisione è un'altra: da quel momento emettete un comando: "da oggi tu per me sei il ricordo, il promemoria, che la calma che risiede in profondità può accogliere la rabbia, il nervosismo e la frustrazione, e come fosse un campo fertile, può usarle per trasformarle in ciò che per me è meglio in questo momento".

Potete anche scrivere il comando che "carica elettricamente" (passatemi la terminologia) l'opera, ma vi suggerisco di scriverlo in pochissime parole, perchè non si tratta di un percorso mentale, bensi viscerale, si tratta di accedere naturalmente e spontaneamente al 95% di noi che non ha a che fare con la mente. Ma se all'inizio può aiutarvi a "cristallizzare" la funzione fatelo pure, anche se in realtà vi dico: se coltivate un seme nel vostro orto sapete benissimo cosa crescerà, senza bisogno di scriverlo...

Le opere che vi propongo sono state concepite esattamente con questo scopo, a lato di ognuna troverete, se lo vorrete, l'approfondimento che inconsciamente mi ha portato a produrle, ma ciò che importa non è esattamente il motivo per il quale le ho prodotte (che può risuonare con voi, ma anche no, ed è perfettamente plausibile)  ma piuttosto che arrivando da un terreno inconscio, possono direttamente comunicare con l'inconscio di chiunque, che ciascuno può coltivare a proprio modo, in base ai bisogni di quel determinato momento.

Gli orti tra di loro si capiscono.

Tutto ciò, per concludere, ha a che fare con uno degli aspetti piu stupefacenti esistenti in natura:

la Cura.

 

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